mercoledì 1 giugno 2011

La vera storia della cooperativa Azzurra







I LAVORATORI A FATICARE PER POCHI SOLDI, 
GLI AMMINISTRATORI A INGRASSARE 
CON STIPENDI DA FAVOLA:
LA VERA STORIA DELLA COOPERATIVA AZZURRA.



Azzurra è una “ONLUS Cooperativa Sociale” che opera dal 1996 nell’ambito dei servizi sociali e dell’assistenza. Presidente è Gigi Garro, vice-presidente Silvano Dovetta, entrambi indagati dalla Procura di Saluzzo per le note vicende del Centro Servizi di Isasca.

La cooperativa Azzurra è un fulgido esempio di come i valori della solidarietà e della cooperazione possano in realtà mascherare comportamenti scandalosi nei confronti dei lavoratori.

Cooperare vuol dire lavorare insieme, tra uguali. Con il passare del tempo questa caratteristica si è stemperata, e il fatto che anche dentro una cooperativa ci sia chi dirige e chi segue le direttive, è diventato un fatto accettato e condiviso.

All’interno di qualsiasi cooperativa i lavoratori sono inquadrati in livelli retributivi diversi a seconda delle mansioni che svolgono ma nel caso dell’Azzurra alcune differenze sono stratosferiche; tutto apparentemente regolare, taciuto e subito nel timore di perdere il posto di lavoro.
 Lasciamo ai lettori la possibilità di formarsi un’opinione riportando alcune informazioni  già apparse sui giornali locali.

· “Il fondo per il trattamento di fine rapporto dei dipendenti è di 653 mila euro, quello per il presidente di 235 mila. Già, ma i dipendenti sono 301. Per loro ci sono poco più di duemila euro a testa”
· “Il presidente e il vice hanno uno stipendio mensile di 4.100 euro, cui si aggiungono 30 mila euro annui da accantonare per la buonuscita del presidente; lo ha deciso l'assemblea annuale, cui hanno partecipato ben 10 (dieci) soci, amministratori compresi”. Ai lavoratori/trici spetta uno stipendio con il peggior contratto esistente – UNCI, vedi scheda in basso.
· “La cooperativa pensa anche alle auto. Di servizio? Ne dubitiamo, visto che la marca prevalente è la Bmw. A disposizione dei dirigenti c'è una X5 da 63 mila euro, una più piccola Serie 1 da 27 mila, due 330 XD da 44 mila euro. C'è addirittura una moto Yamaha, che evidentemente serve per gli interventi celeri …”

È evidente che una gestione simile non sia utile a scopi mutualistici e assistenziali ma serva solo a far molti soldi attraverso il controllo (famigliare) del consiglio di amministrazione e la gestione di appalti ottenuti abbattendo drasticamente i costi del personale.

Sareste contenti di lavorare per 800 euro al mese mentre il vostro consiglio di amministrazione si attribuisce stipendi da favola e accantona cifre faraoniche pensando al proprio futuro? Cosa pensate quando parcheggiate la vostra Panda di servizio o il pulmino scassato vicino al macchinone della dirigenza? 

Quanto citato tra virgolette è apparso su alcuni giornali della provincia di Cuneo. 



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